Twitter e dintorni: riflessioni di un utente perplesso

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Io non sono un fan di Twitter. L’ho dichiarato esplicitamente in questo blog.

Lo utilizzo comunque, perchè ritengo sia uno strumento di marketing potenzialmente interessante, ma continuo a nutrire forti perplessità sulla sua reale utilità ed efficacia.

Per fortuna non sono il solo a vederla così (Tagliaerbe docet) ed oggi mi sono imbattuto in un post di Micce estremamente interessante dal titolo Trouble With Twitter, in cui ho trovato anche questo video.

when you start following too many people, you’re not really following anyone” scrive Micce.

Condivido in pieno ed aggiungo anche che la logica conseguenza è che quando scrivi, probabilmente, non ti starà leggendo realmente nessuno.

Quali sono le tue riflessioni dopo aver visto questo video? Ti è nato qualche dubbio sulla reale utilità (e reddittività) di Twitter o stai già cinguettando di quante fesserie ha scritto l’autore di questo post?

Crediti Fotografici

Twitter di respres

4 commenti su “Twitter e dintorni: riflessioni di un utente perplesso”

  1. Ciao Enrico.

    Ho scoperto il tuo blog relativamente da poco, ma trovo i tuoi consigli davvero utili, quindi inizio col farti i miei complimenti per tutto il materiale che ci dai ogni giorno.

    Riguardo al post: twitter è stato ed è uno dei pochi a piacermi veramente insieme a FriendFeed. Personalmente detesto Facebook, e simili, ma qui credo che siamo nel campo dei “gusti”.
    Cosa dire del video? Ho avuto 4 minuti di divertimento :-) Mi è piaciuta sopratutto la parte finale “I must tweet this… ” :-D. Anche se lo trovo abbastanza “forte”, nel senso che aggrava di molto la reale situazione. Personalmente non penso che su i tuoi seguaci non siano realmente tuoi amici. Certo, concordo che non tutti sono realmente i tuoi amici, ma twitter è fatto anche per conoscere nuove persone. Pensa a chi ha un figlio in viaggio e vuole sapere come se la sta cavando: potrebbe benissimo telefonarli oppure leggere direttamente su twitter cosa sta facendo. Naturalmente questa è la mia opinione personale, con qui qualcuno non potrebbe concordare, ma per me twitter è uno strumento molto potente.

    P.S Tutto può dare dipendenza, non solo twitter :)

    P.S2. Di nuovo complimenti e grazie per la segnalazione.

  2. @Vlad “Dueperdue” Olariu – Ciao Vlad,

    io personalmente trovo Twitter decisamente “riduttivo”, trovo più sensato a quel punto FriendFeed, o lo stesso Facebook (pur non essendo un utilizzatore “assiduo” lo trovo molto utile per condividere qualche scemenza con i miei amici, dato che io sono “emigrante”).

    Questo chiaramente analizzando lo strumento per quello che è in origine.

    Se poi si va a vedere l’utilizzo che si fa di Twitter a scopi promozionali diventa praticamente immediato dedurre che in molti casi l’obiettivo e solo quello di far accrescere il numero dei propri followers. Ma così facendo (io seguo te, tu segui me) diventa veramente difficile avere il tempo per seguire tutto (senza considerare che ora, con tante applicazioni integrate, su Twitter quasi non ci si entra e, molte volte, si postano i propri contenuti più volte senza accorgersene).

  3. io cerco di utilizzare sia linkedin che twitter a scopi commerciali,ma fin’ora zero successo, nonostante diverse persone dicano che ci si possa fare grandi cose.
    Anche io non tollero facebook, e credo che ormai sia parecchio sputtanato (si può dire??)…preferisco di gran lunga twitter perchè è immediato,intuitivo e senza vincoli di amicizia etc…
    Il problema: ci sono vere e proprie strategie per le pubbliche relazioni???

    1. Ciao Silvia,
      grazie per il tuo commento.
      Io personalmente non amo twitter, ma linkedin trovo sia uno strumento estremamente potente. Il problema è sempre il solito: chi frequenta i social (fatta esclusione per Facebook) è un utente evoluto e non ama chi partecipa solo per “pubblicizzarsi”. Io penso che l’unica strategia vincente sia quella di “dare” e farsi riconoscere così come un esperto. Da lì poi possono nascere relazioni professionali, spunti, confronti, opportunità di lavoro, etc.
      Per farti un esempio pratico: quando ho avuto bisogno di fare un tema personalizzato per il mio blog, ho contattato Francesco Gavello, il cui lavoro avevo apprezzato seguendo il suo blog personale francescogavello.it. Ho poi visionato dal blog il suo portfolio, visto i lavori che aveva precedentemente eseguito. Ho deciso di chiedere un preventivo. Abbiamo fatto una chiaccherata, concordato un prezzo e gli ho affidato il lavoro.

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